Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata un elemento cruciale per le aziende di tutto il mondo, spingendole a integrare criteri ESG (Environmental, Social, Governance) nelle loro strategie operative. Questo cambiamento non solo promuove una crescita economica responsabile, ma rafforza anche il legame tra il mondo profit e gli Enti del Terzo Settore (ETS), creando importanti sinergie a beneficio di entrambi. La collaborazione tra imprese ed ETS si è rivelata un elemento chiave per affrontare le sfide della sostenibilità sociale e ambientale, migliorando il brand, facilitando l’accesso al credito e aprendo a nuove opportunità di business.
Ma procediamo con ordine.
Esg e Terzo Settore: un connubio naturale
La certificazione ESG valuta le performance ambientali, sociali e di governance di un’organizzazione, rendendola uno standard di riferimento per investitori, istituzioni finanziarie e stakeholder pubblici. Gli ETS, intrinsecamente orientati alla promozione di valori sociali e ambientali, rappresentano partner strategici per le aziende che mirano a raggiungere i loro obiettivi di sostenibilità.
In particolare, la nuova “Corporate Sustainability Reporting Directive” (CSRD) obbliga le imprese a una rendicontazione precisa e trasparente degli impatti generati dalle loro attività, sia interni che esterni. In questo contesto, gli ETS possono offrire un supporto prezioso grazie alla loro profonda conoscenza delle comunità locali e alla capacità di guidare le aziende in iniziative a forte impatto sociale. Questo incontro tra profit e no profit va oltre la semplice filantropia: si tratta di una partnership strategica che può rafforzare il valore del brand aziendale e migliorare il bilancio sociale dell’impresa, aumentando così la fiducia degli stakeholder.
Vantaggi per le aziende “illuminate”
Collaborare con gli ETS non è solo una questione etica, ma rappresenta un vero e proprio vantaggio competitivo.
Infatti, le iniziative condivise tra aziende ed ETS migliorano la qualità della rendicontazione non finanziaria, una componente essenziale per le imprese che vogliono distinguersi sul mercato. Attraverso progetti sociali concreti e misurabili, le aziende possono dimostrare un impegno autentico verso la sostenibilità, evitando il rischio di greenwashing.
Ma c’è di più! Banche e istituzioni finanziarie stanno progressivamente incorporando i criteri ESG nei processi di valutazione del rischio. Aziende che collaborano con ETS vengono percepite come più affidabili e orientate al lungo termine, ottenendo così migliori opportunità di finanziamento. Ad esempio, Intesa Sanpaolo, BCP Torre del Greco, Banco BPM, UniCredit e Crédit Agricole, sono solo alcune delle principali banche italiane che promuovono politiche a favore delle aziende impegnate in progetti di sostenibilità sociale.
Volontariato di competenza e responsabilità sociale
Un aspetto innovativo della collaborazione tra aziende ed ETS è il volontariato di competenza. Questo approccio consente alle imprese di mettere a disposizione delle comunità locali il proprio know-how, rafforzando il legame con il territorio e offrendo ai dipendenti opportunità di crescita personale e professionale. Attraverso il volontariato di competenza, le aziende possono:
- Contribuire al benessere delle comunità locali.
- Potenziare le soft skill dei dipendenti.
- Valorizzare il brand aziendale, rendendolo più attrattivo per clienti e investitori.
Queste iniziative, che vanno dalla formazione dei giovani in contesti socialmente difficili all’assistenza a fasce vulnerabili della popolazione, rappresentano un potente strumento per dimostrare concretamente l’impegno sociale di un’azienda.
Il supporto alle imprese “sostenibili” a livello globale
Istituti come quelle aderenti alla Global Alliance for Banking on Values (GABV) o alla European Bank for Reconstruction and Development (EBRD) sono pionieri nel supportare progetti ESG e collaborazioni con ETS, sviluppando strumenti finanziari specifici per incentivare queste partnership, riconoscendo che il coinvolgimento con gli ETS aumenta l’affidabilità e la sostenibilità delle imprese clienti.
Risulta quindi evidente la connessione tra certificazione ESG ed Enti del Terzo Settore, che rappresenta, concretamente, una delle strade più promettenti per promuovere la sostenibilità sociale e ambientale. Le aziende che scelgono di collaborare con gli ETS non solo potenziano la propria immagine pubblica (brand reputation) ottenendo innegabili vantaggi economici a lungo termine, ma contribuiscono attivamente alla creazione di un sistema economico più equo e resiliente.
Investire in queste partnership non è più una scelta, ma una necessità per le imprese che vogliono prosperare in un mercato sempre più orientato alla sostenibilità, per guidare il cambiamento e creare valore duraturo per tutti gli stakeholder.
Autore: Luigi Romano