Ipotesi suggestiva, gradita dai principali protagonisti di questa vicenda (Banche ed Imprese).

Come funzionerebbe il meccanismo di “alleggerimento” dei crediti bloccati?

In pratica gli Istituti di Credito, impossibilitati ad acquistare nuovi bonus, avendo già saturato lo spazio previsto per il pagamento di imposte e contributi per i prossimi anni, potrebbero acquisire nuovi crediti “monetizzandoli” attraverso la compensazione con gli importi dei pagamenti fiscali eseguiti dai clienti con i modelli F24 agli sportelli, con regole tutte da definire.

Il Governo sta valutando attentamente tale proposta, considerando che avrebbe un impatto immediato sulle casse dello Stato, in termini di mancate entrate.

L’ufficialità arriverà per i primi di marzo e nel frattempo si sta lavorando per poter tecnicamente “scaricare” il peso dei circa 105 miliardi di euro di Superbonus ed altri bonus minori per competenza sul deficit del 2021 e 2022, creando uno spazio finanziario per il 2023 senza ripercussioni su altri interventi pubblici “a debito”.

Infatti Eurostat (ufficio di statistica europeo) potrebbe chiedere di contabilizzare tali importi direttamente sul debito pubblico e, appostando per competenza la “massa critica” appena evidenziata, i “soli” 15 miliardi di crediti “incagliati” avrebbero un minor impatto sui conti pubblici del nostro Paese e di conseguenza sul debito, attualmente pari a 2.700 miliardi di Euro.

Apri la chat
Ti serve assistenza?
Ciao!
Come possiamo aiutarti?