Il disegno di legge di Bilancio per il 2024 reca con sé alcune novità interessanti per le imprese, in particolare per quanto riguarda il riallineamento del valore contabile delle rimanenze con la consistenza fisica delle stesse, con l’opzione di un assestamento contabile e il pagamento di un’imposta sostitutiva.
Questa nuova misura, che prende le mosse da “antichi rimedi” già sperimentati nel 1999 e nel 2002, se approvata, permetterà agli esercenti attività di impresa, che non utilizzano i principi contabili internazionali nella preparazione del bilancio, di adeguare il valore delle rimanenze iniziali dei beni al 2023. Questo adeguamento consente l’eliminazione delle esistenze iniziali che superano sia in quantità che in valore la quantità effettiva. In caso di eliminazione dei valori, è richiesto il pagamento dell’IVA e di un’imposta sostitutiva al 18% sulla differenza tra il valore determinato e il valore eliminato dal bilancio.
L’obiettivo di questa misura è di ridurre le differenze che di solito si creano tra le rimanenze di magazzino contabili e fisiche, al fine di rendere il bilancio delle imprese più trasparente e patrimonializzato. Questo riallineamento consente alle aziende di regolarizzare le differenze tra le rimanenze contabili e fisiche, contribuendo a rendere più accurati i valori che influenzano i bilanci delle società.
Come anticipato, la procedura richiederà, oltre al pagamento di un’imposta sostitutiva, il versamento dell’IVA in base all’aliquota media del 2023 applicata al valore delle scorte eliminate, aumentata da un coefficiente specifico per il tipo di attività, che sarà stabilito in un apposito provvedimento.
Il pagamento di queste imposte (IVA e sostitutiva) avverrà in due rate di pari importo, la prima entro la scadenza del saldo delle imposte relative al 2023 e la seconda entro la scadenza della seconda o unica rata dell’acconto delle imposte sui redditi riferita al 2024 (periodo d’imposta successivo).
In caso di mancato pagamento entro i termini indicati, le somme dovute per l’IVA e l’imposta sostitutiva saranno recuperate dall’Amministrazione Finanziaria con l’iscrizione a ruolo, con sanzioni e interessi, come accaduto nelle precedenti edizioni.
Per quanto riguarda gli aspetti civilistici, il riallineamento dovrebbe essere considerato sia ai fini fiscali che civilistici.
Da notare che l’adeguamento non comporta sanzioni di alcun tipo. Ciò significa che il riallineamento non dovrebbe generare sanzioni fiscali o penali per i contribuenti, in quanto, se così non fosse, non vi sarebbe alcun interesse a “denunciare” le reali giacenze per poi esporsi ad eventuali sanzioni, anche penali.
Durante l’iter di approvazione del ddl di bilancio 2024 assisteremo senz’altro a numerosi attacchi da parte delle opposizioni, che non potranno fare a meno di evocare lo spettro di un “condono” celato da un “riallineamento”. Sta di fatto che, in tempi non sospetti, l’attuale opposizione all’epoca parte della maggioranza, favorì la cosiddetta “voluntary disclosure” che, al di là dell’anglicismo utilizzato, incentivò l’emersione di capitali detenuti all’estero.
La partita è appena cominciata.
– L. Romano –