La manovra per il prossimo anno, entrata nel vivo della discussione parlamentare, conferma, salvo modifiche, la riduzione dell’aliquota per l’imposta sostitutiva sui premi di produttività nell’anno d’imposta 2024.

Ma di cosa si tratta?

I premi di produttività sono somme di denaro di ammontare variabile, che vengono concessi ai lavoratori dipendenti, come riconoscimento per il raggiungimento di obiettivi aziendali, legati a produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione.

La “legge di stabilità” del 2016 (l. 208/2015) ha disposto l’applicazione di un’imposta sostitutiva del 10% sui premi di produttività erogati ai dipendenti, in armonia con gli accordi aziendali e territoriali. In pratica, i lavoratori avrebbero dovuto pagare solo il 10% di imposte anziché le aliquote Irpef ordinarie. Questo provvedimento aveva lo scopo di incentivare la partecipazione dei dipendenti all’organizzazione del lavoro e al raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Tuttavia, con la legge di bilancio del 2023, l’aliquota dell’imposta sostitutiva è stata ridotta dal 10% al 5% per le somme erogate come premi di produttività.

Questa riduzione è (era) prevista solo nell’anno 2023, in favore dei lavoratori dipendenti con un reddito inferiore a 80.000 euro nell’anno precedente e con un limite massimo di 3.000 euro annui, con la possibilità di convertire parte o la totalità del premio in beni e servizi legati al “welfare” aziendale.

La bozza della legge di bilancio del 2024 (all’art. 7) conferma la riduzione dell’aliquota al 5% per i premi di produttività erogati nell’anno 2024.

Questa misura, considerati i buoni risultati ottenuti nell’anno in corso, testimoniati anche dai nuovi accordi di secondo livello, se confermata o addirittura resa “stabile”, potrebbe continuare a sostenere il coinvolgimento dei dipendenti nell’ottenimento di risultati aziendali migliori, nell’interesse di tutte le parti coinvolte, ma bisognerà fare i conti anche con la “coperta” abbastanza corta, considerata la difficoltà di reperire risorse da parte dell’Esecutivo per portare a casa tale risultato.

Staremo a vedere.

– L. Romano –

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