Da un’indagine ISTAT relativa all’indice di “natalità” delle imprese, pubblicata dall’Istituto il 7 agosto 2023, si rileva che nel secondo trimestre di quest’anno c’è stata una diminuzione congiunturale complessiva delle registrazioni di nuove aziende (riferita al trimestre precedente) del 3,7%.
Questo calo si riflette in gran parte dei settori dell’economia. Tuttavia, vi sono alcuni comparti che si distinguono per la loro performance positiva in controtendenza.
In particolare, l’industria in senso stretto ha mostrato una crescita del +2,7%, dimostrando una notevole resilienza. Anche il settore commerciale ha mantenuto la sua posizione, rimanendo stazionario rispetto al trimestre precedente. Di segno contrario il settore delle costruzioni, che ha visto una riduzione del -8,0% rispetto al primo trimestre dell’anno, come nei servizi di informazione e comunicazione, dove la diminuzione è stata del -8,5%.
Se consideriamo la variazione tendenziale, riferita quindi allo stesso periodo dell’anno precedente, le registrazioni complessive di nuove imprese sono diminuite del -1,6%.
Settori come le costruzioni, i trasporti e i servizi di informazione e comunicazione hanno registrato cali particolarmente marcati, rispettivamente del 12,1%, 10,7% e 9,1%.
Al contrario, si rilevano variazioni positive nei settori dei servizi di alloggio e ristorazione (+9,4%), del commercio (+3,9%) e nei servizi finanziari, immobiliari, professionali e di supporto alle imprese (+1,6%).
Sul fronte fallimenti, è stato registrato un aumento del 2,8% su base congiunturale e dello 0,4% su base tendenziale (quest’ultimo riferito allo stesso periodo dell’anno precedente), da cui si rileva la complessità della situazione economica attuale per determinati settori.
Risulta, pertanto, più che mai opportuno focalizzare l’attenzione sulla necessità di valutare attentamente le strategie aziendali e le decisioni ad esse correlate.