Con la pubblicazione della Legge 30 dicembre 2024, n. 207 (gazzetta ufficiale del 31/12/2024 n. 305) si apre un ampio ventaglio di misure volte a stimolare la crescita economica, rafforzare il welfare e contrastare l’evasione fiscale.

Di seguito un’analisi delle principali disposizioni contenute nella Manovra.

Incentivi al welfare aziendale e ai neoassunti

Fringe benefit e neoassunti: i lavoratori con figli a carico beneficeranno di un incremento della soglia di esenzione fiscale per i fringe benefit fino a 2.000 euro, rispetto ai 1.000 euro per i lavoratori senza figli. Questa misura include compensi in natura, somme per il pagamento di utenze domestiche, affitti e mutui. Inoltre, per i neoassunti a tempo indeterminato che trasferiscono la residenza nel Comune della sede lavorativa distante almeno 100 chilometri, le somme erogate per canoni di locazione saranno esenti fino a 5.000 euro annui per due anni. Questa agevolazione può arrivare a 14.000 euro totali per lavoratori con figli. Viene conferma l’inclusione di lavoratori subordinati e collaboratori coordinati e continuativi tra i beneficiari.

Estensione del welfare aziendale: la manovra conferma che le spese per il welfare aziendale, inclusi buoni pasto, rimborsi spese per utenze e programmi di benessere, rappresentano un elemento fondamentale per migliorare la qualità della vita dei lavoratori. Aumentano inoltre le agevolazioni per l’acquisto di servizi per l’infanzia e programmi di assistenza sanitaria integrativa.

Novità e conferme (strutturali) in materia fiscale

Rivalutazione dei terreni e delle partecipazioni: dal 2025, è resa strutturale la possibilità di rivalutare il valore fiscale di terreni e partecipazioni detenute da soggetti non imprenditori. L’imposta sostitutiva passa al 18%, in luogo della tassazione più onerosa relativa alle eventuali plusvalenze in caso di cessione. Per coloro che hanno già rivalutato i beni in passato, è possibile richiedere il rimborso dell’imposta già versata. La nuova aliquota richiede una valutazione più attenta del rapporto costo-beneficio da parte dei contribuenti, soprattutto per beni con valori patrimoniali elevati.

Riduzione delle aliquote IRPEF: la riduzione delle aliquote IRPEF è resa strutturale per i redditi fino a 28.000 euro, con un’aliquota unica del 23%. Inoltre, le famiglie con più di due figli o con figli disabili beneficeranno di ulteriori detrazioni, rafforzando il supporto alle fasce più deboli della popolazione. È stato ampliato il trattamento integrativo per redditi medio-bassi, aumentando la soglia di detrazione per lavoratori dipendenti con redditi sotto i 15.000 euro.

Modifiche al regime forfettario: per il 2025, è innalzata a 35.000 euro la soglia di reddito da lavoro dipendente compatibile con l’accesso al regime forfettario, modifica che si affianca ad una maggiore flessibilità per le spese deducibili dei professionisti aderenti al regime “flat”.

Sostegno all’occupazione e alle famiglie

Assunzioni agevolate nel Mezzogiorno: un esonero contributivo decrescente dal 25% al 15% è introdotto per incentivare le assunzioni al Sud tra il 2025 e il 2029, allo scopo di promuovere l’occupazione nelle regioni più svantaggiate. Le aziende che assumono giovani under 35 o donne svantaggiate avranno accesso a ulteriori benefici cumulabili con altri incentivi regionali.

Deduzione maggiorata per nuove assunzioni: la deduzione fiscale del 120% del costo del personale è prorogata fino al 2027 e aumentata al 130% per categorie di lavoratori vulnerabili, come disoccupati di lungo termine e giovani al primo impiego. Questa misura è calcolata su base mobile, consentendo un confronto tra gli incrementi occupazionali nei vari periodi, con l’obiettivo di creare un sistema di incentivazione stabile e predicibile per le imprese che desiderano investire sul capitale umano.

Bonus natalità e congedo parentale: per ogni figlio nato o adottato dal 2025, è previsto un bonus di 1.000 euro per famiglie con ISEE fino a 40.000 euro. Inoltre, il congedo parentale indennizzato all’80% è esteso a tre mesi complessivi entro il sesto anno di vita del figlio. Il bonus nido è portato a 3.600 euro per bambini nati in nuclei con redditi inferiori a 40.000 euro, ampliando l’accesso a famiglie numerose e con più figli.

Nuove regole sulla tracciabilità delle spese

Dai rimborsi alle spese di rappresentanza: da quest’anno la deducibilità delle spese di rappresentanza, vitto, alloggio e trasporto sarà vincolata all’uso di metodi di pagamento tracciabili, come carte di credito e bonifici. La nuova normativa introduce un sistema di verifiche incrociate tra i fornitori di servizi e i contribuenti, al fine di eliminare comportamenti illeciti e di ridurre le sacche di evasione. Per le aziende, la gestione delle spese aziendali dovrà adeguarsi a criteri documentali più rigorosi, con possibili ripercussioni dal punto di vista amministrativo per le aziende meno strutturate.

Innovazioni per la digitalizzazione

Obbligo di PEC per gli amministratori: tutti gli amministratori di società di nuova costituzione saranno tenuti a dotarsi di un indirizzo PEC personale, indipendente da quello societario. Il fine annunciato è quello di migliorare la comunicazione ufficiale con la Pubblica Amministrazione, anche se rischia di aumentare gli oneri burocratici per le imprese (e per i legali rappresentanti) con duplicazioni inutili di costi e adempimenti.

Incentivi alla produttività

Premi di produzione: la tassazione agevolata al 5% per i premi di risultato è confermata fino al 2027. La misura si applica a premi collegati a obiettivi incrementali di produttività e redditività aziendale. Le aziende che intendono beneficiare di questa agevolazione devono documentare chiaramente i miglioramenti di efficienza e qualità rispetto all’anno precedente. Inoltre, le somme distribuite come partecipazione agli utili aziendali godono di un regime agevolato indipendentemente dalla natura incrementale dei risultati ottenuti.

Misure per le imprese nel Mezzogiorno

Credito d’imposta ZES Unica: esteso al 2025 per investimenti realizzati dal 1 gennaio al 15 novembre 2025, con uno stanziamento pari a 2,2 miliardi di euro. Il credito d’imposta è commisurato ai costi dei beni acquistati o realizzati nelle Zone Economiche Speciali (ZES). Le imprese che intendono accedere al credito devono rispettare una serie di obblighi di comunicazione, tra cui la trasmissione all’Agenzia delle Entrate di dettagliate informazioni sui progetti d’investimento sia in fase “preventiva” che a “consuntivo”. In particolare, il credito è concesso fino a un limite massimo di 100 milioni di euro per ciascun progetto, con un limite minimo pari ad euro 200.000, rendendolo particolarmente appetibile per grandi operazioni di sviluppo industriale.

Il funzionamento è simile alla precedente edizione 2024, con una comunicazione preventiva (ma stavolta senza alcun provvedimento che indichi la percentuale provvisoria, calcolata in base alle istanze trasmesse) ed una comunicazione che confermi gli investimenti, da inviare tra il 18 novembre ed il 2 dicembre 2025, con tanto di indicazione, tra l’altro, delle fatture (numero SDI) e certificazione del revisore o di società di revisione.

Nelle prossime settimane ci concentreremo sui vari punti evidenziati, fornendo un’informazione più dettagliata delle misure più rilevanti.

Autore: Luigi Romano

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