In base ad un’analisi dell’Ufficio Studi CGN Mestre, per il Sud Italia è previsto un aumento del PIL di circa l’1% per il 2023 che, seppur leggermente più modesto rispetto al Centro (1,1%) e al Nord Italia (1,2%), si prepara a superare quello della Francia e persino della Germania, attualmente in piena recessione tecnica.
Considerando la media del tasso di crescita di Parigi e Berlino, il Mezzogiorno è proiettato verso una crescita di gran lunga superiore a quella dei due Stati messi insieme.
Questa situazione indica chiaramente un cambiamento di rotta. L’Italia, e in particolare il Mezzogiorno, non dovrebbe più essere relegata agli ultimi posti nel contesto economico europeo. Inoltre, nonostante le sfide economiche globali di quest’anno, l’Italia sta dimostrando di sapersi difendere meglio di molti dei suoi competitors, grazie anche al contributo prezioso del Sud.
Sempre in base a quanto riportato dall’Ufficio Studi CGN Mestre, ci sono almeno tre fattori chiave che stanno giocando un ruolo fondamentale.
In primis l’impegno del governo italiano nell’affrontare la crisi pandemica e le conseguenze dell’instabilità energetica. Tra il 2020 ed il 2023 sono stati impegnati, per fronteggiare la pandemia e le ricadute economiche dovute al conflitto Russo-ucraino, tra cui i rincari dei carburanti e delle bollette energetiche, oltre 270 miliardi di euro tra aiuti, sostegni, ristori, bonus e garanzie straordinarie per favorire l’accesso al credito per le imprese, contribuendo ad alleviare in gran parte le difficoltà economiche degli italiani.
In secondo luogo, la ripresa dei consumi delle famiglie e degli investimenti nel settore delle costruzioni, di cui ha particolarmente beneficiato il Mezzogiorno nel biennio 2021-2022. Questo aumento dell’attività economica ha contribuito a stimolare la crescita regionale.
Infine, un punto fondamentale è rappresentato dal notevole aumento degli investimenti fissi lordi nel Sud da parte delle imprese, sostenuti anche dal PNRR.
Nonostante ciò, si consideri che vi sono ancora delle sfide importanti per il Mezzogiorno, tra cui il tasso di disoccupazione, specialmente tra i giovani e le donne, la povertà, l’esclusione sociale e il deficit infrastrutturale, uno dei grandi ostacoli per lo sviluppo e, ancora, il miglioramento dell’efficienza della Pubblica Amministrazione.
Tuttavia, il Sud ha dimostrato di poter fare la differenza e le risorse allocate dal PNRR, se ben utilizzate, potranno fornire un importante contributo per costruire un futuro migliore, favorendo una crescita sostenibile ed un’autentica, duratura, ripresa economica.

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