Il Consiglio dei Ministri del 16.03.2023 ha approvato il disegno di legge delega per la riforma fiscale.

Riportiamo di seguito, in sintesi, le principali novità:

Irpef: già dal 2024 l’imposta dovrebbe scendere a 3 aliquote, rispetto alle attuali 4, che consentirebbero una tassazione “graduale” più morbida, a cui parteciperà anche un ampliamento della ”no tax area” dei dipendenti, che sarà allineata a quella dei pensionati.

Detrazioni: si procederà ad una ”fortettizzazione” delle attuali detrazioni fiscali per scaglioni di reddito e resteranno ”in vita”  solo le detrazioni per spese sanitarie, per l’istruzione, per gli interessi passivi sui mutui prima casa e le deduzioni per i contributi di colf e badanti.

Ires: le imprese che investono in beni innovativi o in occupazione e che sostengono la crescita della propria attività, senza distribuire utili nei due anni successivi, potranno ottenere una cospicua riduzione (fino a 9 punti percentuali) dell’Ires.

Sarà rivista la parziale indeducibilità degli interessi passivi, sarà cancellata l’Ace, rimodulato il riporto in avanti delle perdite e si procederà alla razionalizzazione degli attuali crediti d’imposta alle imprese.

Irap: cancellazione per le società di persone, mentre per le restanti imprese diventerà una sovrimposta, calcolata secondo le regole dell’imponibile Ires.

La riforma prevede inoltre il progressivo superamento del ruolo e delle cartelle, consentendo ai debitori di saldare il debito a rate, anche in 10 anni.

Di contro, l’agente della riscossione potrà ricorrere “in automatico” al pignoramento presso terzi.

Prevista la revisione anche dei redditi agrari e dei fabbricati, per i quali (fabbricati) è in progetto l’estensione della cedolare secca anche agli immobili commerciali.

Prevista anche un’armonizzazione dei termini dichiarativi e di versamento, con una pausa estiva e natalizia (dicembre) per l’invio di comunicazioni, inviti e richieste da parte dell’Amministrazione finanziaria.

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