La sostenibilità, un tempo considerata un elemento accessorio nelle strategie aziendali, è oggi un fattore critico per il successo economico e ambientale. Le Piccole e Medie Imprese (PMI), che costituiscono l’ossatura dell’economia italiana, sono chiamate a giocare un ruolo chiave in questa transizione, trovandosi sempre più spesso al centro delle richieste di sostenibilità avanzate da banche, investitori e grandi aziende. In risposta a queste sfide, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha pubblicato recentemente il “Documento per il dialogo di sostenibilità tra PMI e Banche”, un guida per facilitare l’adozione di criteri ESG (ambientali, sociali e di governance) nelle relazioni tra questi due attori.
Questo documento rappresenta uno strumento di riferimento unico, progettato per semplificare il complesso panorama delle richieste normative e di mercato. Il suo obiettivo principale è facilitare l’interazione tra PMI e banche attraverso un approccio modulare e proporzionato, tenendo conto della dimensione e delle capacità delle imprese coinvolte. La sua struttura si articola in cinque aree tematiche principali: informazioni generali, mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, aspetti ambientali, società e forza lavoro, e governance. Ogni area è stata studiata per coprire i principali aspetti della sostenibilità, fornendo una guida chiara e dettagliata su come le PMI possono raccogliere e presentare dati rilevanti.
Una delle sfide più insidiose per le PMI riguarda la raccolta di dati ESG. La mancanza di informazioni standardizzate non solo aumenta gli oneri amministrativi, ma può anche rappresentare una barriera all’accesso ai finanziamenti e ai mercati internazionali. Il documento del MEF affronta questa problematica proponendo una standardizzazione delle richieste informative, riducendo il numero di indicatori inizialmente proposti da 45 a 40 e consentendo alle imprese di fornire stime qualitative quando i dati precisi non sono facilmente disponibili. Questo aspetto è decisivo per le microimprese, che spesso non dispongono delle risorse necessarie per gestire processi di rendicontazione complessi.
Il documento pone anche una particolare enfasi sulla governance, riconosciuta come elemento essenziale per guidare la transizione sostenibile. Viene incoraggiata la creazione di strutture organizzative interne dedicate alla sostenibilità, come comitati o figure manageriali specializzate, che possano coordinare le attività ESG all’interno dell’impresa. L’attenzione alla governance non è casuale: è dimostrato che le aziende con una governance forte sono più resilienti ai rischi e meglio posizionate per sfruttare le opportunità offerte dalla transizione ecologica.
Un altro aspetto fondamentale riguarda la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Le PMI sono invitate a monitorare e ridurre le proprie emissioni di gas serra, adottando misure per migliorare l’efficienza energetica e implementando pratiche più sostenibili. Sebbene questo richieda investimenti iniziali, i benefici a lungo termine – in termini di riduzione dei costi operativi e maggiore attrattività per investitori e clienti – sono significativi. Per supportare le PMI in questo percorso, il documento prevede che alcune delle analisi più complesse, come il calcolo delle emissioni di Scope 1 (emissioni dirette di gas serra che derivano da fonti possedute o controllate direttamente dall’azienda, come ad esempio combustione nei veicoli aziendali, macchinari industriali, ecc.) e Scope 2 (emissioni indirette che derivano dall’acquisto di energia come elettricità, calore o vapore, generata da centrali che bruciano carbone o gas naturale), possano essere affidate alle banche stesse.
L’impatto sociale delle attività aziendali non viene trascurato. Le politiche a favore dei lavoratori e delle comunità locali sono valorizzate, con l’obiettivo di promuovere un equilibrio tra crescita economica e benessere sociale. Questo include iniziative che garantiscono condizioni di lavoro dignitose, la promozione della diversità e l’impegno a favore delle comunità locali. Le imprese che dimostrano un impegno concreto in queste aree non solo migliorano la loro reputazione, ma creano un valore aggiunto che può tradursi in un vantaggio competitivo.
Un elemento chiave del documento è il legame tra la conformità alle indicazioni ESG e l’accesso al credito. Rispondere alle richieste di sostenibilità da parte delle banche consente alle PMI di migliorare il proprio profilo di rischio. Le banche, infatti, sono sempre più interessate a integrare criteri ESG nella valutazione del merito creditizio, riconoscendo che le imprese sostenibili presentano minori rischi a lungo termine, sia dal punto di vista operativo che reputazionale. Per le PMI, fornire dati ESG completi e affidabili significa non solo ridurre il rischio percepito, ma anche aumentare la probabilità di ottenere finanziamenti a condizioni più favorevoli. Gli istituti di credito, inoltre, sono spesso incentivati a destinare capitali verso progetti sostenibili, in linea con le normative europee che promuovono la finanza “green”.
Il rispetto delle indicazioni ESG può aprire nuove opportunità di accesso a fondi pubblici e privati, comprese le garanzie statali e i finanziamenti dedicati alla transizione ecologica. Le PMI che si allineano a queste pratiche migliorano la loro capacità di attrarre capitali, accedendo a risorse indispensabili per innovare, crescere e adattarsi ai cambiamenti di mercato. In molti casi, le imprese che adottano standard ESG possono beneficiare di una maggiore flessibilità nella gestione del credito e di relazioni più solide con le banche, basate sulla trasparenza e sulla fiducia reciproca.
In sintesi, il “Documento per il dialogo di sostenibilità tra PMI e Banche” non è solo un vademecum tecnico, ma una guida strategica per costruire un futuro resiliente e competitivo. Le PMI che si impegnano a rispettare le sue indicazioni non solo contribuiscono alla sostenibilità ambientale e sociale, ma si posizionano come protagoniste di un sistema economico in trasformazione, ottenendo vantaggi tangibili nell’accesso al credito e nel loro percorso di crescita. Questo approccio integrato rappresenta una visione innovativa, capace di unire esigenze finanziarie e responsabilità ambientali in un modello vincente per il futuro.
Autore: Luigi Romano