È stato promulgato ieri 5 dicembre, sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’Avviso relativo al Fondo Nuove Competenze (FNC), un’iniziativa strategica per supportare le imprese italiane e i loro lavoratori nella transizione verso modelli organizzativi più sostenibili, digitali e innovativi. Istituito dal Decreto-legge n. 34 del 2020 e inserito nel Piano Nazionale Nuove Competenze (PNRR), il Fondo si configura come un motore per la crescita e l’occupazione, con un occhio di riguardo al benessere organizzativo e al welfare aziendale.

Forniremo di seguito un quadro d’insieme dell’Avviso, evidenziando i punti salienti e le novità rispetto alla precedente edizione.

Finalità e distribuzione dei fondi

L’obiettivo principale del FNC è aggiornare e qualificare le competenze dei lavoratori, adeguandole alle nuove richieste del mercato, e al contempo favorire la sostenibilità e l’efficienza aziendale. Con una dotazione complessiva di 731 milioni di euro, il Fondo copre diverse aree geografiche e tipologie di intervento per garantire un impatto capillare. I fondi sono così suddivisi:

  • 225,9 milioni di euro destinati alle regioni più sviluppate (tra cui Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Lazio);
  • 39,9 milioni di euro per le regioni in transizione (Abruzzo, Marche, Umbria);
  • 464,1 milioni di euro riservati alle regioni meno sviluppate (Campania, Puglia, Sicilia, Calabria, Sardegna e altre).

Inoltre, una quota di 1 milione di euro è dedicata ai lavoratori stagionali, in particolare nei settori turismo e agricoltura, attraverso agevolazioni mirate.

Benefici per le aziende e i lavoratori

Il Fondo rimborsa il costo delle ore lavorative destinate alla formazione ed incentiva l’assunzione di disoccupati. Le aziende possono ottenere il rimborso del costo del lavoro fino al 100% per le ore di formazione e ricevere ulteriori contributi per ogni soggetto inoccupato formato e successivamente assunto. Questo aspetto consente di rafforzare il collegamento tra formazione e occupazione, contribuendo a colmare il divario tra le competenze richieste dalle imprese e quelle disponibili nel mercato del lavoro.

La misura non si limita a sostenere lo sviluppo di competenze tecniche. Particolare attenzione è dedicata anche al benessere organizzativo e al welfare aziendale, elementi che contribuiscono a creare ambienti di lavoro più stimolanti e produttivi. Le aziende possono sviluppare percorsi formativi orientati a migliorare la qualità della vita lavorativa, rafforzare la coesione interna e favorire l’adozione di modelli gestionali più sostenibili.

Come accedere al Fondo

Le domande possono essere presentate dal 10 febbraio al 10 aprile 2025 attraverso una piattaforma dedicata, accessibile con credenziali SPID, CIE o CNS. Ogni datore di lavoro può inoltrare una sola istanza, scegliendo tra:

  • Sistemi formativi, in cui grandi imprese assumono il ruolo di capofila e collaborano con altre aziende per percorsi formativi condivisi;
  • Filiere formative, rivolte principalmente alle PMI operanti in reti o distretti produttivi;
  • Progetti individuali, riservati ai singoli datori di lavoro.

Le aziende devono allegare alla domanda:

  • Un accordo collettivo di rimodulazione dell’orario di lavoro;
  • Un progetto formativo dettagliato, con descrizione degli obiettivi e delle modalità operative;
  • I dati anagrafici e lavorativi dei dipendenti coinvolti.

Ambiti strategici che danno accesso al Fondo

Le imprese devono dimostrare che i loro progetti formativi si inseriscano in uno o più dei seguenti ambiti strategici:

  • Introduzione di sistemi tecnologici e digitali;
  • Sviluppo dell’intelligenza artificiale;
  • Transizione ecologica e sostenibilità ambientale;
  • Economia circolare;
  • Efficientamento energetico;
  • Innovazioni legate al welfare aziendale e al benessere organizzativo;
  • Ottimizzazione produttiva e miglioramento della qualità lavorativa.

Focus sugli inoccupati

Un elemento distintivo di questa edizione è la possibilità di includere nei percorsi formativi anche soggetti disoccupati. Le aziende che assumono almeno il 70% dei partecipanti al termine della formazione ricevono un contributo di 800 euro per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato o in apprendistato. Per il settore stagionale, è previsto un bonus di 300 euro per ogni assunto con contratto di almeno 120 giorni. L’obiettivo è quello di rafforzare il legame tra formazione e assunzione, incentivando le imprese a investire nel capitale umano.

Modalità di erogazione della formazione

La formazione può essere erogata in modalità:

  • In presenza, attraverso attività d’aula o laboratori;
  • A distanza, con un limite massimo del 50% delle ore in FAD (Formazione a Distanza);
  • On the job, con supervisione diretta di tutor e docenti, purché non superi il 30% delle ore complessive.

I percorsi devono concludersi entro 365 giorni dall’approvazione della domanda e prevedere una durata tra 30 e 150 ore per ciascun lavoratore coinvolto.

Riassumendo, siamo convinti che investire in formazione, profittando del FNC, significa trasformare la propria impresa, innovare i processi, adottare soluzioni digitali e sostenibili, migliorare l’efficienza e posizionarsi come leader nel proprio settore.

Ma vi è di più, poiché il Fondo consente anche di sviluppare progetti orientati al welfare aziendale e al benessere organizzativo, si favorirà il miglioramento del clima aziendale, aumentando la motivazione e la produttività delle risorse umane.

Con un approccio che definiremmo “olistico”, in un mercato sempre più competitivo, il FNC può essere la chiave per affrontare con successo le sfide della transizione digitale, ecologica e organizzativa, per costruire il successo di domani.

Autore: Luigi Romano

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