Terminato lo scorso 31 ottobre il “tour de force” per l’adesione al concordato preventivo biennale, tra mille incertezze, si passa subito all’esame delle nuove opportunità offerte ad una ristretta platea di contribuenti, ovvero al “club dei concordatari”.
Infatti, coloro i quali hanno aderito al Concordato Preventivo Biennale, potranno anche “sanare” le annualità dal 2018 al 2022 tramite l’istituto del ravvedimento speciale. Questo strumento permette di “scudare” quasi interamente la propria posizione fiscale, per gli anni indicati, col pagamento di un’imposta sostitutiva basata sul punteggio ISA e applicabile sia all’IRPEF/IRES che all’IRAP, ridotta del 30% per le annualità 2020 e 2021, a causa della pandemia, consentendo a tali contribuenti, già provati dal COVID, di beneficiare di un’agevolazione sui versamenti per tali anni.
Inizialmente, le imprese ed i lavoratori autonomi che presentavano cause di esclusione dagli ISA tra il 2018 e il 2022 non potevano accedere al ravvedimento speciale per quello specifico anno.
Tuttavia, grazie al D.L. 155/2024, i contribuenti con cause di esclusione codificate (4, 15, 16 e 17) relative sia ad un periodo di non normale svolgimento dell’attività che per esclusione prevista causa COVID, possono ora accedere al ravvedimento speciale, applicando aliquote specifiche, con una base imponibile sganciata dalla pagella ISA, calcolata al 25% e con un’imposta sostitutiva del 12.5% per i redditi e del 3,9% per l’Irap. Entrambe le imposte sostitutive vanno poi diminuite del 30% e quindi si arriva alle aliquote effettive dell’8,75% per le imposte dirette e addizionali e del 2,73% per l’Irap.
Anno Fiscale | Codice di Esclusione da ISA | Aliquota Imposta Sostitutiva II.DD. | Aliquota IRAP |
2018-2022 | Cod. 4, 15, 16, 17 | 8,75% | 2,73% |
La base imponibile per l’imposta sostitutiva, relativa ai soggetti diversi da quelli appena richiamati, quindi non esclusi da ISA, è invece calcolata sulla differenza tra il reddito dichiarato e la percentuale incrementata in base al punteggio ISA per ogni anno. La percentuale da applicare varia a seconda del punteggio ISA, come illustrato di seguito:
Punteggio ISA | % Aumento Base Imponibile |
10 | 5% |
8,00-9,99 | 10% |
6,00-7,99 | 20% |
4,00-5,99 | 30% |
3,00-3,99 | 40% |
<3 | 50% |
Le aliquote dell’imposta sostitutiva (tranne per l’Irap che resta fissa al 3,9%), variano anch’esse in funzione del punteggio ISA:
Aliquota imp. Sostitutiva Redditi e addizionali | Punteggio ISA |
10% | ISA > 8 |
12% | ISA tra 6,00-7,99 |
15% | ISA < 6 |
Così calcolato, con un minimo di mille euro per annualità relativamente ai redditi, il pagamento delle imposte sostitutive può essere effettuato in un’unica soluzione entro il 31 marzo 2025 o in un massimo di 24 rate mensili.
Facciamo un esempio
Anno Fiscale | Punteggio ISA | Reddito Dichiarato | % Aumento Base Imponibile | Imponibile soggetto ad imposta sostitutiva | Aliquota Imposta Sostitutiva | Imposta Sostitutiva |
2018 | 7 | 80.000 | 20% | 16.000 | 12% | 1.920 |
2021 (COVID) | 10 | 100.000 | 5% | 5.000 | 7%(**) | 1.000 (*) |
Note: | (**) La riduzione per COVID è applicata sul 30% dell’aliquota. | (*) Anche se nell’esempio l’imposta sostitutiva dovrebbe essere pari ad euro 350, rammentiamo che la stessa non può essere inferiore ai 1.000 euro per annualità |
Nel frattempo, data l’adesione abbastanza consistente ed in tempi così stretti al Concordato Preventivo Biennale, l’Esecutivo sta considerando una riapertura dei termini fino al 10 dicembre 2024, permettendo ai contribuenti indecisi di profittare di questa opportunità e di poter usufruire della “sanatoria”, sempreché abbiano già trasmesso le dichiarazioni dei redditi ed Irap entro il 31 ottobre scorso.
Infatti, le prime, incoraggianti, stime di adesione parlano di oltre 500.000 partite IVA coinvolte, con una previsione di 1,3 miliardi di euro di entrate tra il 2024 e il 2025, come anticipato dal viceministro all’Economia, Maurizio Leo, agli organi di stampa specializzata, risorse che saranno quasi certamente destinate alla riduzione delle aliquote IRPEF, soprattutto per il ceto medio.
E’ bene però che si verifichino con attenzione le date, al fine di non generare altra “confusione” tra i contribuenti, già abbastanza disorientati, considerato che il 10 dicembre (termine ultimo previsto per la probabile riapertura dei termini) cade oltre la data in cui si pagheranno gli acconti (2 dicembre) anche per i soggetti che hanno aderito al Concordato.
Autore: Luigi Romano