Come già chiarito in un nostro precedente messaggio del 2 giugno 2023, il bonus Investimenti Sud, prorogato fino alla fine del 2023, ha cambiato veste.
Infatti, a partire dall’8 giugno 2023, i soggetti interessati dovranno presentare il “nuovo” modello CIM23, che, a differenza del modello precedente, utilizzato fin dal lontano 2017, accoglierà solo gli investimenti effettuati nel corrente anno, contrariamente a quanto ci si aspettava.
Ed è qui che la situazione si complica, poiché molte aziende, grazie anche alla proroga al 2023 del bonus già annunciata a fine 2022, in attesa della pubblicazione dell’aggiornamento del modello “storico” CIM17, hanno pensato di ultimare con più serenità nel 2023 gli investimenti agevolabili avviati nel 2022, stante tra l’altro l’impossibilità, in alcuni casi, di ultimare gli stessi in tempo utile.
Ma come spesso accade, dopo oltre 5 mesi dalla “ufficializzazione” della proroga ecco che, con grande stupore, con un provvedimento agenziale arriva il nuovo modello (CIM23), precisando (nel provvedimento stesso) che il modello CIM17 sarà utilizzabile solo per gli investimenti fino al 2022, creando una evidente ed inspiegabile “frammentazione”.
Fortunatamente, resasi conto del problema, l’Agenzia Entrate ha fornito, grazie ad una serie di risposte ad interpelli sul caso, specifiche istruzioni per superare tali ostacoli, che di seguito riepiloghiamo:
1. comunicazione rettificativa CIM17: andrà inviata un’istanza rettificativa, utilizzando la stessa versione del primo modello inviato, indicando il credito d’imposta “rideterminato” che dovrà tener conto solo degli investimenti effettuati nel 2022, indicando, come “data fine investimento” il 31.12.2022, pena lo scarto della nuova istanza.
2. nuova comunicazione CIM23: andrà inviata una nuova comunicazione (non rettificativa), utilizzando il nuovo modello, in cui si indicheranno solo gli investimenti effettuati nel 2023 e il relativo credito d’imposta.
Come data inizio investimento andrà riportata la stessa data indicata nella comunicazione del 2022 e, come data fine investimento, quella in cui si conclude il progetto di investimento (entro il 31.12.2023).
In sintesi, per garantire la corretta fruizione del credito d’imposta investimenti SUD, nel particolare caso evidenziato (abbastanza frequente), bisognerà prestare la massima attenzione a questi passaggi, magari, in aggiunta, anche descrivendo gli investimenti “a cavallo” come un unico progetto, sia nella prima istanza (2022) che nella seconda (2023), in quanto “separati” unicamente da un singolare quanto inatteso “cambio d’abito” dell’istanza.