Dalla fitta agenda della Commissione Europea spunta una proposta tanto attesa quanto indifferibile, per migliorare la stabilità finanziaria e la competitività delle piccole e medie imprese, considerate da tutti un pilastro dell’economia unionale.
Solo per fornire qualche dato, attualmente appena il 40% delle fatture viene pagato per tempo ed in media il 25% dei fallimenti è causato da ritardi negli incassi, compromettendo inesorabilmente la continuità aziendale.
Di seguito, vediamo i principali punti relativi alle nuove proposte:
1. Pagamenti in 30 giorni: l’introduzione di un limite più stringente per i pagamenti tra società, pubbliche o private, con un massimo di 60 giorni solo in casi eccezionali, dovrebbe consentire alle PMI di ottenere pagamenti tempestivi, soprattutto dagli Enti Pubblici, migliorando la loro liquidità e la loro capacità di pianificazione finanziaria. Stavolta vi sarà un vero e proprio Regolamento che sostituirà una blanda ed “aggirabile” direttiva UE del 2011, praticamente ignorata da buona parte degli Stati Membri.
2. Automaticità dei pagamenti compensativi e degli interessi in caso di ritardo: la proposta di rendere automatici i pagamenti compensativi e gli interessi in caso di ritardo è una garanzia aggiuntiva per le PMI, disincentivando i ritardi nei pagamenti da parte delle grandi società e degli Enti Pubblici.
3. Riduzione degli ostacoli fiscali: si punterà alla semplificazione degli obblighi fiscali per le PMI operanti in più paesi, consentendo loro di avere rapporti con un’unica autorità tributaria nel paese in cui hanno la sede principale, al fine di ridurre i costi e le complessità fiscali che possono gravare sulle imprese.
4. Facilitazione del riconoscimento delle qualifiche professionali: il riconoscimento delle qualifiche professionali ottenute in paesi terzi agevolerà la mobilità dei lavoratori e l’accesso delle PMI a una forza lavoro qualificata, proveniente da diverse fonti.
5. Accesso alle gare d’appalto pubblico: l’accesso facilitato per le società più piccole agli appalti pubblici favorirà la concorrenza e consentirà alle PMI di competere in modo più equo per contratti pubblici.
Nella speranza che questi punti da “lista dei desideri” si trasformino, al più presto, in un “robusto” Regolamento Comunitario, non possiamo far altro che attendere, fiduciosi, i prossimi passi della Commissione.