In una risposta ad interpello pubblicata oggi (Risposta n. 310/2023) l’Agenzia traccia nuovamente il perimetro entro cui è possibile usufruire del credito d’imposta investimenti Sud-Zes, in relazione agli immobili strumentali.
In breve, l’istante acquistava un immobile strumentale, ricadente in zona ZES, proveniente da un fallimento (quindi già utilizzato da altra impresa, poi fallita), su cui realizzava nuove opere (rifacimento impianto elettrico, sostituzione copertura immobile, ecc.) necessarie per l’avvio di un progetto di investimento iniziale, chiedendo di poter beneficiare del bonus Sud su tutto l’investimento, immobile ed opere comprese.
L’Agenzia, di contro, sostenendo che l’immobile risulta privo del requisito della “novità” in quanto già utilizzato in precedenza da altro soggetto, lo assimila ad un bene usato e, pertanto, non agevolabile.
Con riferimento alle nuove opere, Agenzia chiarisce che in caso di ampliamento di beni immobili non dotati del requisito della “novità”, il beneficio fiscale spetta limitatamente alle spese sostenute per detto ampliamento, in quanto la norma considera come ”interventi di nuova costruzione” (quindi, di fatto, dotati del predetto requisito della novità), anche «l’ampliamento di quelli esistenti all’esterno della sagoma esistente».
Infine, suggerisce al soggetto istante di valutare, alla luce del chiarimento fornito, la natura dei lavori eseguiti sul compendio industriale acquistato e la conseguente sussistenza dei requisiti previsti dalla legge per la fruizione del credito d’imposta Zes.
Da quanto emerso, a parere di chi scrive, con riferimento alle opere di ampliamento su fabbricati ricadenti in zone Zes, propedeutiche all’avvio di un progetto di investimento iniziale, si delinea un orientamento favorevole, stante la strumentalità delle stesse.
Linea dura, purtroppo, sull’acquisto dell’immobile strumentale, fermamente ancorata al requisito della “novità”.
Forse sarebbe necessario un ripensamento, considerata la volontà del legislatore (Legge 79/2022) di ”favorire la creazione di condizioni favorevoli in termini economici, finanziari e amministrativi, che consentano lo sviluppo, in dette aree Zes, delle imprese già operanti e l’insediamento di nuove imprese”.