Superata l’emergenza pandemica ormai da tempo, già dal 2021 nei bilanci delle società di capitali non era (e non è) più possibile invocare deroghe alla valutazione prospettica della continuità aziendale, che va valutata per un periodo di almeno dodici mesi dalla data di riferimento del bilancio.
Infatti, nel caso in cui vi siano significativi segnali o condizioni di incertezza in relazione alla prospettiva della continuità aziendale, in Nota Integrativa andranno riportate informazioni dettagliate in tal senso, soffermandosi in particolare sui piani aziendali o “exit strategies” per fronteggiare tali incertezze e sull’impatto che queste ultime potranno avere sulla continuità aziendale.
Sarà fondamentale la misurazione della continuità aziendale, basata non solo sugli aspetti quantitativi, quali ad esempio i bilanci o i budget, ma anche e soprattutto su quelli qualitativi, quali ad esempio la soddisfazione dei clienti, la verifica di prodotti in fase di decadimento, il clima aziendale, ecc.
Ogni azienda dovrà dotarsi (o già esserne dotata) di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, al fine di misurare periodicamente la continuità aziendale, che oggi più che mai, a seguito dell’entrata in vigore del Nuovo Codice della Crisi d’impresa nel luglio 2022, risulterà non solo obbligatoria, ma anche fondamentale, come chiarito in un nostro precedente intervento su questo canale d’informazione.